A tutti i membri
di
A.S.C.I. ESPLORATORI E GUIDE D’ITALIAO
Carissimi
tutti.
In
questo giorno speciale, dedicato a S.Giorgio martire, Patrono non solo degli Esploratori
ma di tutto lo Scautismo, ho a cuore il desiderio di inviarvi queste mie poche
righe per dimostrarvi tutta la mia vicinanza.
Certamente,
ognuno di voi saprà chi è S.Giorgio o almeno vi sarà capitato di vederlo
raffigurato da qualche parte della vostra città (in una chiesa, piazza o edificio
pubblico) mentre lancia in resta trafigge un terrificante drago.
S.Giorgio,
infatti, è veneratissimo in tutta Italia. E non solo!
Potranno
fare strano le notizie che lo vedono tutt’oggi un Santo “tollerato”
nell’Inghilterra protestante (confessione che non osserva il culto dei Santi) e
sapere che nel mondo islamico è considerato alla stregua di un “profeta”.
In
realtà, attorno a S.Giorgio si fa strada un certo velo di mistero.
Fa
molta specie, in effetti, sapere che si sa pochissimo sulla storia e la vita di
un personaggio così “apparentemente popolare”.
Cosa
si conosce su Giorgio? Cosa dicono gli storici, in modo da capire se possiamo
accettarlo come valido esempio non fantastico, per noi e per tutti gli Scout
del mondo?
Di
lui conosciamo il nome (Giorgio; ovvero il “lavoratore della terra”), il
periodo ed il luogo di nascita (parliamo del 300 d.C. ed era originario della
Cappadocia, attuale Turchia), dove è sepolto (a Lydda, in Palestina), che era
abilissimo nella sua professione di soldato al punto da entrare a fare parte
del corpo speciale dell’imperatore e che era battezzato; abbracciava perciò le
fede in Cristo e per non disconoscere il suo amore a Dio, piuttosto di scendere
a compromessi ha preferito il martirio.
“Compromessi”!
Questa è forse la parola che, su tutte, prenderei per le nostre meditazioni
personali di oggi e mi piace pensare che anche per questa capacità dimostrata
da Giorgio, Baden-Powell lo scelse per metterlo ad esempio agli Scout.
Chi
di noi non vorrebbe essere un poco questo “mitico” cavaliere che non ha
mostrato paura, davanti a draghi o alla morte, capace di brandire un’arma potentissima
(la presenza di Dio in tutto ciò che si è e si fa), talmente retto da non voler
mai e poi mai cadere in compromessi nei riguardi di una Promessa? Io già mi
vedo, nei miei sogni, dall’alto del mio cavallo: bello come il sole, forte come
non mai, paladino della giustizia …, sì! Questo è un eroe credibile!
Cosa
faccio, però, perché nella mia quotidianità il mio sogno si possa concretizzare?
Di
S.Giorgio, abbiamo detto, conosciamo poco, ma: “mamma mia”! Questo poco basta!
Vedete,
lo Scautismo che tanto diciamo di amare, se proposto in modo sano, dà la
possibilità di mettere in pratica quotidianamente tutta l’esperienza dimostrata
da Giorgio. È un bellissimo Grande Gioco all’aperto, ricco di sfide da vincere
e giocare significa “partecipare”!
Oggi,
nel nostro intimo dovremmo domandarci senza paura, quanti compromessi abbiamo
tollerato e accettato in questo ultimo periodo che non ci hanno permesso di definirci
“Scout al 101%”?
Non
possiamo escludere di pensare nemmeno i compromessi che ci sono stati imposti,
più o meno per il bene della collettività, nel tentativo di fronteggiare l’emergenza
COVID… perché “conti alla mano, purtroppo, lo scotto di questi forzati
compromessi possiamo vederli e toccarli con mano: i Gruppi Scout si sono
dimezzati se non chiusi, la società pare essersi dimenticata dei giovani, moltissimi
ragazzi si sono allontanati dalla gioia di uscire per stare con i loro amici, e
in tante città lo Scautismo ha seriamente rischiato l’estinzione.
Ragazzi
e Capi miei all’ascolto! Scout non si nasce. Si sceglie liberamente di
diventarlo e una volta scelto lo si deve essere. E nemmeno cristiani si nasce.
Per grazia di Dio lo si diventa e quindi poi bisogna esserlo.
Nella
nostra coraggiosa scelta, noi siamo entrambi le cose: Scout e cristiani! (…ci
siamo messi in un bell’impiccio, eh? …)
Quando
pensiamo ad una persona che non scende a compromessi subito immaginiamo una
persona leale, robusta, capace di aiutare gli altri, che sa pensare anche agli
altri. Che è attiva e non che poltrisce o resta completamente segregato in casa;
che sa meritarsi quotidianamente la fiducia di chi lo incontra e perciò non perde
di vista il valore delle amicizie al pensiero che la normalità sia quella del doversi
relazionare attraverso il digitale e il remoto. Pensiamo ad una persona
equilibrata in tutto quello che semplicemente è.
S.Giorgio
ci ha dimostrato, allora e per quello che ci è dato di sapere su di lui, di
essere stato “Scout”. Ma non parliamo di uno Scout qualsiasi: di uno Scout
cristiano. Come uno di noi!
Come
avrebbe affrontato Giorgio, il drago della pandemia che abbiamo dovuto
affrontare noi? Avrebbe preferito fare lievitare il suo ventre trangugiando
birra e facendosi venire gli occhi rossi e i crampi alle dita a forza di
smanettare con Ipad e computer o con un sorriso avrebbe continuato ad essere sé
stesso e avrebbe trovato con successo una soluzione rispettosa?
Quale
compromesso non avrebbe tollerato Giorgio, che invece noi abbiamo, in qualche
modo, potuto sottoscrivere nei nostri atteggiamenti?
Secondo
voi si sarebbe completamente allontanato dall’accostarsi alla S.Comunione e dal
partecipare alla S.Messa o avrebbe fatto in modo di non accettare l’esclusione
dalla vita sacramentale, che per un cristiano è sacrosanta e non può trovare
scappatoie di compromessi?
Certo
avrebbe trovato anche lui le difficoltà che abbiamo potuto trovare noi e certo
sarebbe riuscito a rimanere per chi lo avrebbe potuto incrociare: “esempio”.
Voglio
farvi una domanda ora. Secondo voi, la società di oggi (a partire dalle nostre
città che tanto amiamo o dalle nostre parrocchie) è realmente disposta a
puntare seriamente alla proposta dello Scautismo (come ad altre valide
proposte) per rilanciare le speranze e le possibilità dei ragazzi della vostra
età?
Purtroppo,
io non conosco la risposta, ma credo che molto dipenderà da noi, da come
dimostreremo di ESSERE PRONTI. Tutti: Castorini, Lupetti e Coccinelle, Esploratori
e Guide, Rover e Scolte, Capi, di A.S.C.I. ESPLORATORI E GUIDE D’ITALIA o di
qualsiasi altro credo associativo.
Dipenderà
da ciascuno di noi a fare in modo che le nostre piccole comunità dove siamo
presenti, come in quelle in cui potremmo un giorno portare il seme dello Scautismo,
possano già da oggi puntare su di noi, ma nella certezza di una grande cosa: come
S.Giorgio, anche noi non vogliamo scendere a compromessi!
Non
importa se siamo grandi o piccoli. Tutti noi possiamo e dobbiamo fare la nostra
parte.
Da
Dio abbiamo ricevuto una Promessa e con l’aiuto di Dio abbiamo volontariamente promesso
il nostro impegno come Scout e lo abbiamo fatto, affidando a Lui e Lui soltanto,
la durata del nostro servizio. Possa essere corta o lunga la nostra esperienza
nello Scautismo, ma che sia senza compromessi perché, ed anche il più giovane
dei nostri Esploratori sa bene, abbiamo il dovere di meritare quotidianamente sul
nostro onore, la fiducia del nostro prossimo, potendo contare sempre nell’aiuto
del buon Dio.
Rinnovando
oggi insieme la nostra Promessa, possiamo essere noi tutti coralmente uniti
nella lotta contro qualsiasi drago volesse distruggere e attaccare le nostre
libere scelte di vita, per uscire trionfanti dallo scontro.
Che
Dio ci aiuti e ci accompagni sempre nelle nostre scelte.
Con sincero affetto e fraternamente vostro nello Scautismo
Stefano Mantovan
Commissario Generale alle Branche Maschili